venerdì, dicembre 12, 2008

Fire Eagle: dove come e quando

Fire Eagle non è un servizio esattamente "nuovo" ma devo ammetter che è ingiustamente trascurato.
Si tratta di una piattaforma orientata al microblogging ed alla geolocalizzazione.

Detto in termini light tech: consente di usare (o creare) applicazioni che fanno scrivere contenuti brevi e avere una localizzazione singola a multipla su delle mappe.

Cosa vuol dire? Vuol dire che ad esempio posso fare un live twitting su un evento lasciando che l'evento sia localizzato automaticamente dal sistema e consentendo a tutti coloro che sono sul luogo di fare lo stesso.

Moltiplicando il concetto vuol dire che - dal lato di chi scrive - potrò incontrare delle persone che sono già sul posto o che ci sono state ed hanno lasciato un commento (pensate ad un ristorante o ad una mostra, ma anche ad una piazza o un concerto)

Dal lato di chi legge, potrei invece avere una copertura in tempo reale dell'evento avendo a disposizione una sorta di micro-giornalismo diffuso. Per cui diventa più facile avere una visione di insieme.

Perché questa cosa può essere complicata?

- Perché bisogna avere un cellulare con un piano dati adeguato (in grado di reggere senza salassi connessioni piccole ma ripetute);
- Perché se il cell ha il gps è meglio;
- Perché c'è bisogno di una massa critica per evitare di fare la voce sola nel deserto;

Cosa c'è di pronto?
Molte moltissime applicazioni divise per cellulari, capacità, tema e utilità. Si possono trovare in una pagina apposita di tag su Fire Eagle oppure cercare per Tipo di telefono (es Nokia ).

Qualche applicazione da consigliare?
Loki : un po' tutto quello esposto sopra
Nulaz : facebook, rss e altri servizi, con gestione geolocalizzata
Blogloc : visualizzazione in tempo reale della propria posizione

E poi c'è il mio preferito: Plazes ma questo la lascio scoprire a voi. ;-)

A presto.
Nekuia

martedì, novembre 11, 2008

RomeCamp 2008: Raccontiamoci il futuro

RomeCamp 2008  è un progetto che parte da lontano e punta altrettanto lontano. Non solo nello spazio di Roma tre  (bella anche se per arrivarci serve il passaporto) ma soprattutto nel tempo.

Lo scopo del Romecamp è di raccontarsi il futuro, almeno come lo vede una parte della blogosfera, in particolare su Ambiente, Tecnologia e Società. So che l'interazione tra i tre ambiti può sembrare folle ma concordo sul fatto che l'integrazione tra i tre sia un tema urgente ed attuale sui cui fare una riflessione - per forza di cose - condivisa e pubblica.
A scanso di equivoci:

Alcune regole non scritte
Per partecipare ad un Barcamp:
NON è necessario essere Geek (o tecnofili o smanettoni)
NON saranno fatte perquisizioni all'ingresso per sindacare sul vostro modello di comuter o di cellulare
NON si verrà portati in catene su un palco e costretti a parlare
NON è una "voliera" (tradotto "posto poco raccomanabile per ragazze ed a frequentazione prevalentemente maschile")

Informazioni di servizio (@geek & nerd)
Se proprio non potete rinunciare alla connessione internet potete registrarvi qui presso Ikaro 

Quando: Venerdì, 21 novembre 2008 dalle 9:00 alle 19:00
Sabato, 22 novembre 2008 dalle 10:00 alle 17:00


Uno sguardo alla location
Università degli Studi Roma Tre, Roma
Facoltà di Economia e commercio Via Silvio D’Amico, 77



Visualizzazione ingrandita della mappa

domenica, novembre 02, 2008

Quiz SEO Segnalazione (e motivazione)

Le iniziative smaccatamente commerciali di solito infastidiscono quando non riempiono la posta di spam.

Questa volta invece ringrazo Sean Carlos segnalo con piacere il SEO Quiz di Antezeta.

Perchè lo faccio:
- perché è piacevole e veloce
- perché nel peggiore dei casi aiuta a porsi qualche buona domanda
- perché quando qualcuno dirà che fare SEO è solo aggiungere tag e scegliere keyword so che non sono il solo a piangere...


Perchè non LO faccio:
- perchè mi sembra una iniziativa non dedicata ai professionisti (o a chi come il sottoscritto, con quelle cose ci combatte tutti i giorni) ma neppure troppo Light Tech
- perchè ho già il libro Marketing PR (anche se aspetto la versione ebook)
- perché in fondo sono curioso di vedere se ci saranno polemiche sulla valutazione di alcuni parametri e vorrei avere una visione neutra.

In bocca al lupo e buon Quiz

Sito di Giulio Tremonti defacciato. Con calma, dopo cena, ci penso.

UPDATE: alle 20:34 il sito torna online...

Suvvia, diciamolo, chi è che il giorno dei morti va a vedersi il sito di Tremonti? Nessuno, appunto. Lo stesso dicasi per il giorno dei Santi...

Fatto sta che un gruppo che si fa chiamare "Onda anomala" Ha preso di mira il sito di Giulio Tremonti ed ha sostituito la Home page con le immagini che potete vedere qui sotto.

La scritta recita: "se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo i loro siti"

Interessante notare due cose:

1) Il gruppo si rivolge agli utenti e non all'amministratore del sito o al proprietario come succede in genere . Segno di una nuova concezione della protesta e dei "protestanti"

2) La data del defacciamento è quella di ieri... possibile che nessuno si sia preso la briga di segnalare questa cosa a chi di dovere? oppure i festivi non erano previsti nel contratto di mantenimento? Mah...
















Con calma, dopo cena, farò una segnalazione...
Probabilmente ci verranno a dire che si è trattato di una operazione guerriglia marketing per aumentare il buzz della politica ;-)

giovedì, settembre 25, 2008

Google Moderator: prove tecniche di Digging

Parte in sordina il nuovo prodotto di Big G Google moderator

Il servizio non è nulla di nuovo, permette di porre delle domande e di farle votare agli utenti avendo così a disposizione un rank.

L'interfaccia è ancora molto pulita e senza fronzoli ma l'intenzione sembra altrettanto limpida: Fare la guerra a Digg ed ai servizi di social buzz e social news.

Google moderator

In effetti l'integrazione dei meccanismi di ranking con quelli di intelligenza collettiva in tempo reale è una delle barriere che limita di più lo strapotere Google il quale, nonostante i potenti mezzi (e la genialità) accusa qualche colpo nei confronti servizi come Digg o Twitter.

venerdì, settembre 19, 2008

Internet Memes: Amarcord 2.0

Per i nostalgici o per sapere se ci si è persi qualcosa negli ultimi 30 anni ecco la timetable di internet con video foto e documenti. Qui o nell'embed.



Ovviamente è aperta a commenti e aggiunte. Buon divertimento.

martedì, settembre 16, 2008

Ryder Cup of wom: due team italiani

Una notizia ed una buona notizia: la notizie è che parte la Ryder Cup of Word of Mouth, Buzz and Viral

Si sfideranno due squadre internazionali, una statunitense ed una "resto del mondo", composte ciascuna da 36 team.

La buona notizia è che ci sono ben due Team Italiani che Light Tech ha avuto la fortuna di conoscere di persona.
I maestri di Ninjamarketing ed il vulcanico FrozenFrog

Un in bocca al lupo ad entrambi i team ed in particolare complimenti ad Alex e a Gianluca

Colgo l'occasione per consigliare due libri scritti da chi conosce la prassi lavorativa ed il rigore accademico.

Viral marketing, di Gianluca Arnesano. [molto interessante e disponibile anche qui]

“Marketing non-convenzionale: Viral, Guerrilla, Tribal e i 10 principi del marketing postmoderno”, edito dal Sole 24 Ore. [Pare introvabile, attendiamo ristampa]

Ne approfitto per citare anche la sintesi dell'idea dietro al contest.

Buzz Canuck, eminente riferimento americano per quanto riguarda il marketing non-convenzionale, ha creato la Ryder Cup of Word of Mouth, Buzz and Viral. Ha ripreso in pratica l’idea del torneo golfistico e ha stilato due formazioni, una statunitense e l’altra internazionale (non solo europea come per il torneo di golf), dei migliori siti e blog che hanno come tematiche principali i temi del passaparola online, le dinamiche del marketing virale e lo studio delle strategie usate dalle aziende per creare interesse e fedeltà verso i brand.

domenica, settembre 14, 2008

Apture ridisegna i related content e scommette sul Web

Apture ridisegna i relatedDa una twittata di Robert Scoble la scoperta di Apture e la possibilità di gestire i related in una maniere totalmente nuova e a portata di qualsiasi utente. Nonché la piacevole conferma di poter essere ancora colpiti positivamente da qualcosa di veramente 2.0

Basta evidenziare il contenuto da "arricchire" con il mouse e si hanno a disposizione la più grandi banche dati della rete per arricchire di contenuto il proprio post - senza depredare nessuno - con al massima trasparenza. I contenuti presi da Flickr, da Youtube, da Scribd o dalle Mappe di Google sono infatti corredati dalla licenza che li accompagna (Copy Rigth, Creative Commons etc).







Per i più esigenti esiste anche un sistema di tracciamento dei clik disponibile e la possibilità di decidere il formato di visualizzazione delle varie risorse.

La CHICCA: installabile su Blogger, WordPress, Ning, Drupal e molti altri... incollando un semplice javascript. Ovviamente gratuito, ma è quasi scontato.

I DIFETTI: (a volerne trovare alcuni) nonostante quanto sostenuto sul sito non è consigliabile per realtà aziendali medio grandi perché il codice sorgente è proprietario e non open source. In soldoni vuol dire che la struttura di quanto linkato, gli accoppiamenti e gli effetti grafici, risiedono su un server che non è vostro e che non potete controllare in alcun modo.

Inoltre, essendo il servizio gratuito se succede qualcosa sarà davvero difficile potersi lamentare e recuperare il vostro lavoro.

Possibilità remota ma avvertimento doveroso perché nel caso dei related il "valore" dell'oggetto sta tutto nella struttura degli accoppiamenti. Per un blog lo scambio piattaforma in cambio di contenuti può andare bene ma se è un sito che genera denaro, valutate prima di arrischiarvi.

Dubito infine che possa funzionare per che legge i contenuti via feed reader. Insomma, Apture scommette ancora sul web "navigato" ma con uno sguardo al web semantico.

Difficile scegliere da che parte stare. Nel frattempo ho fatto una prova su un vecchio post e sembra funzionare alla grande.

mercoledì, settembre 03, 2008

Sisp Pavia 2008 [ancora un uso privatistico del blog]

In partenza per Pavia, rapido ripasso del da farsi:
la conversione è venuta male, alcuni dati mancano, senza il paper di riferimento non si capisce nulla (cosa hanno in comune i sistemi complessi e l'analisi gestuale?).

Lo so, avete ragione, arriverà tutto - forse - con calma. Per adesso posto tutto qui, almeno so che durante il viaggio non potrò perdermi tutto-tutto.



La versione definitiva arriverà, come sempre, qualche minuto prima di parlare La Sisp, con Pavia 2008, scade terribilmente visto che accetta soggetti come questi. Per fortuna non tutto è perduto e ci sono una quantità di panel interessanti.

Update:

Speriamo ci sia anche una connessione wi-fi....

martedì, agosto 12, 2008

Social Broker: il lavoro del futuro

Disclaimer: niente immagini per ovvi motivi

Se è vero che il Word of Mouth sta diventando una delle modalità di dialogo preferita tra le aziende e gli utenti (non dico "clienti" proprio per marcare la differenza di visione), allora un lavoro del futuro non potrà che essere il social broker. Fortunata Piselli definisce questi soggetti:

"professionisti" delle relazioni di network che usano i loro speciali "talenti manipolativi" per mediare tra sistemi sociali e culturali diversi.

Di certo il senso originario non era rivolto al web ma è facilmente adattabile. Insomma, tra lo sneezer inconsapevole e lo spammer professionista, sembra che si possa fare largo una nuova figura. Non serve molto però per andare a scovare la definizione originale di Jeremy Boissevain in Friends of Friends, addirittura del 1978 che già intitolava il sesto capitolo - grossomodo -

Manipolatori sociali: mediatori come imprenditori.

Questi social brokers non sono dei cinici mercanti di opinioni o di link, non sono convincitori professionisti. Insomma non sono gli attuali PR nè si avvicinano al concetto comune di Lobbysta. Non sono imprenditori per altri, sono imprenditori autonomi che collaborano con altri.

un "un social broker" mette le persone in contatto fra loro, direttamente o indirettamente, allo scopo di conseguirne un profitto. Egli colma i vuoti di comunicazione fra persone, gruppi, strutture e anche culture [come quella aziendale e quella degli utenti - Nota nostra -]. [..] é un manipolatore professionista di persone e informazioni che mette in comunicazione per conseguire un profitto. Perciò occupa un posto strategico in un Network di relazioni sociali visto come un network di comunicazione.
J. Boissevain
Risorse: una buona sintesi di Reti: l'analisi di Network nella scienze sociali
Oppure si può comprare l'originale: Friends of Friends

sabato, agosto 09, 2008

Antropologia di youtube (dal Kansas)






Dallo stesso autore del celebre video Web 2.0 ... The Machine is Us/ing Us arriva un (lungo ma interessante) video dedicato all'antropologia di youtube nell'ambito del progetto di etnografia digitale Digital Ethnography.


Il contesto sta collassando, dice l'autore e probabilmente è vero. Ancora più vero è quanto gia detto nel video precedente: il web sta smettendo di linkare documenti e comincia(?) a linkare persone.

Ovvio che il web sono le persone...

Sono 55 minuti di video. Mettetevi comodi.



Tra i progetti più promettenti c'è anche un wiki con una bella crono (e video) storia di youtube

martedì, agosto 05, 2008

Word of mouth, passaparola e... two step flow

I maestri di Ninjamarketing, qualche giorno fa in un commento, mi incoraggiavano a dare uno sguardo più approfondito ad un loro post: l'influenza del WOM nelle scelta d'acquisto dei teenager.

Partendo da una ricerca della NovaQuant (sotto) e dagli spunti forniti da Sergio Amati di Doxa si delinea finlmente un quadro roseo per il word of mouth, non solo come tecnica ma soprattutto come strumento di lavoro per i marketer (convenzionali e non, on e offline).

Sembra sempre più assodato che il web in particolare sia un potentissimo catalizzatore per il passaparola ma soprattutto - sia per esperinza che dai dati che leggo - le aziende [o i clienti, secondo da che parte state] cominciano a buttarcisi a capofitto.

Che sia tutto oro? Lo vorrei. Lo vorremmo tutti.

Resta però sempre più difficile arginare quei clienti che si appigliano al lato più nero dell'anima del WOM. Non si parla di commercio o vendite, si parla di guerra. Per i vecchietti della comunicazione come me il WOM nasce con la guerra, negli Usa, ha il sapore delle frattaglie e ricorda il nome di Lazarsfeld e Katz.

Coloro che, assoldati dal governo, per primi usarono il concetto di comunicazione a due livelli (o Two step flow of communication) per convincere le massaie a mangiare frattaglie in tempo di guerra. In sintesi avevano capito che se il governo diceva loro di mangiare frattaglie non lo avrebbero fatto tanto volentieri come quando a bisbigliarlo era la vicina di casa. Si trova descritto in:

Personal Influence: The Part Played by People in the Flow of Mass Communications

Da parte mia ho sempre creduto che il word of mouth sia la via più breve per dimostrare quanto sia vero non solo che i mercati sono conversazioni ma soprattutto che lo stiano diventando sempre di più. Perché la direzione del cambiamento è chiara ma la trasformazione non è completa, ed è sempre in agguato l'equazione: Wom=convincere la gente a fare quel che dico io. Non è così, il Wom è uno strumento a doppio taglio.

C'è da chiedersi se il valore e le potenzialità del Word of mouth si accrescano o diminuiscano una volta portato in Italia e divenuto passaparola. Italia - e italiani - che sono paese e popolo senza memoria. E su cosa si basa il valore dello sneezer o se non sul credito che gli si attribuisce? e cosa è il credito se non una stratificazione di memoria?

Purtroppo la via per il 2.0 passa anche dalle casse di una azienda, dalle tariffe del mobile, dalla copertura Adsl.

Passate parola

Read this document on Scribd: WOM Report 10-26-07 final

venerdì, agosto 01, 2008

Rai4. Tormento d'estate e destabilizzatore identitario

Tornare a casa, sedersi al bar ed ascoltare la piazza.
Capita, quando l'iPhone è un'eco lontano.

Scoprire che, dove sono nato, il problema che tiene banco tra i tavolini è: "Dove sintonizzo Rai Quattro?".

Questone spinosa se hai passato di molto gli anta e il tuo tempo (e la tua identità, e quello-di-cui-parlerò-domani-al-bar) si divide tra Rai e ReteQuattro.

Non ho ancora un'opinone.

Ascolterò.

mercoledì, luglio 30, 2008

OpenSim: il gemello open di SecondLife che accetta gli emigranti

Non è più tempo di parlare di cloni (di youtube, di Google, di Twitter etc). Strappare via utenti da servizi che in fondo funzionano più che bene diventa sempre più difficile ed ha sempre mendo senso. Ci si ritrova al massimo ad avere un account in più da dover (o dover far) ricordare.

Ecco allora nascere varie iniziative cross-social che - lato utente - permettono ad esempio di plurkare e twittare assieme. Come dire: bello il 2.0 ma ognuno a casa sua.

Più remunerative - e finalmente applicate - sembrano invece le logiche open source: competizione sull'innovatività e spazio alla creatività dei singoli e dei gruppi. Senza svendere la proprie conoscenze, ovvio, [nessuno è un samaritano] ma mettendo a disposizione di tutti gli strumenti per collaborare.

Second Life per molti ha già fatto il suo tempo ma se ancora qualcosa ha da dire sarà certamente nella direzione individuati da Opensim. Opensim è un progetto per la creazione modi virtuali in 3d gratuito ed open source. Ciascuno può aprire la propria isola o sviluppare un proprio mondo. Ma non è concorrenza open vs closed.

Il bello è proprio che lo standard è studiato per fare in modo che gli Avatar di Second Life (o delle altre grid) possano "migrare" da un mondo all'altro senza perdere le proprie caratteristiche. Le prime demo sono molto promettenti.



Tra i gruppi italiani attivi c'è opensim.it che racconta avventure e disavventure del tenere in piedi un server Opensim. A loro vanno i complimenti e un "in bocca al lupo" per oobscure. Per chi volesse cimentarsi (anche con profilo Light Tech da semplice visionatore) c'è anche un wiki in italiano.

Buon divertimento.

Nekuia

domenica, luglio 20, 2008

Android top 50 applications: tante diversità con qualcosa in comune

Mentre iPhone - odiato, amato, snobbato, ma mai ignorato - impazza, gli sviluppatori di Android non stanno certo a guardare.

Ecco allora la classifica con i 50 applicativi più promettenti per il sistema operativo mobile che promette di dare battaglia ad iPhone, Nokia e di fare una bella concorrenza anche ad Openmoko.

Come si può vedere le applicazioni spaziano dagli editor di testo alle applicazioni per le radio online.

Ciò che più colpisce è però la netta focalizzazione degli sviluppatori (e dei giudici di Google) per la componente di geolocalizzazione. Sotto un esempio di community geolocalizzata creata con i contenuti degli utenti.

Probabilmente le ragioni si dividono tra l'utilizzo delle Google maps - già conosciute dalla comunità di sviluppatori - e la sempre più radicale personalizzione del cellulare non solo come connettore rispetto ad ujna identità digitale ma come futuro principale rappresentante.

Anche in questo caso tuttavia, stabilire se sia il marketing a rimorchio dei consumi o vice versa è questione di lana caprina.

Qui si può scaricare il Pdf

UPDATE: ecco le slide che per un problema di scribd non ero riuscito a pubblicare. Si possono anche vedere a schermo intero.

mercoledì, luglio 02, 2008

Le "conversazioni" sono |conversazioni| ?

Nell'impossibilità di scrivere, cito traduco e sintetizzo.
La provocazione di IntelligentMomentum si interroga sulla effettiva componente conversazionale di quelle strategie di commerciali comunemente chiamate conversazioni ma che spesso non lo sono per una serie di motivi.
  1. La maggior parte delle persone è troppo occupata per fermarsi ed ascoltare
  2. Quei pochi che si fermano sono spesso bombardati da troppi messaggi
  3. E' difficile capire decidere su quale messaggio focalizzarsi
  4. Molti messaggi non risolvono i problemi, semplicemente i fraintendono o li peggiorano
  5. La maggior parte delle persone preferisce che gli sia semplicemente presentata una soluzione piuttosto che scoprirla
  6. Molte persone non ascoltano perché già pensano a quanto dovranno dirti dopo
  7. Pensare ed agire in modi nuovi e migliori implica un cambiamento e la maggior parte delle persone non vuole fare nessuna delle due cose.



Via MarketingUsabile via IntelligentMomentum

mercoledì, giugno 11, 2008

Memesphere protocloud: tra chiromanzia e investigazione

Brutta cosa le sale d'aspetto. Specie se hai a portata di mano un pc ed una connessione altalenante. Potrebbe succedere quanto segue.

Potrebbe succedere di aprire la home page di Memesphere e, nel cercare di capire di cosa si tratta, cominciare a riflettere sulla concept cloud a lato. Dando per scontato che qualcosa c'entri pure e non sia un depistaggio, ovvio.

Non me ne voglia l'amico Antonio (principe delle tag cloud): non sono un amante dello strumento, lo confesso. Credo siano un ottimo strumento di giustificazione a posteriori più che un reale sintetizzatore del rumore all'interno delle conversazioni. Ma, siccome di me non mi fido, voglio provare a fare un reverse engeneering della linea editoriale di Memesphere a partire da quella cloud. I risultati li trovate in fondo al post.

Step 1: ordinare i termini
Tasto desto su firefox, seleziono l'area di interesse e ordino i tag in base ai pixel (ottengo così pagina 1). Nulla di particolarmente interessante ma almeno ho una visione ordinata.

Step 2: Aggregazione dei termini
Con santa pazienza comincio a raggruppare termini della stessa area facendomi ispirare dalle categorie del veterogiornalismo. La prima cosa che viene fuori è che il focus è sull'Attualità, con particolare focus su politica, sport e tecnologia. Cosa che si evince facilmente se si considerano il numero dei termini ed il peso di ciascuno (totale px + entrate).

Come categorie residuali abbiamo il mondo Mac (residuale non per peso per per la ponderazione del recente keynote) l'Attualità della blogosfera e, a sorpresa, la Chiesa

Step 3: Generazione di una Meta tag Cloud
Apro Excel e metto i dati a mia disposizione in una tabella. Moltiplico le entrate per i pixel assegnati all'entrata [supponendo che tra i pixel e l'entrata ci sia una correlazione diretta]. Una volta finito, memore di una qualche regola matematica, divido tutti i risultati per 20 in modo da avere cifre umanamente accettabili ed assegno a ciascun termine quella dimensione di Font.

Read this document on Scribd: Memesphere pre-tag cloud

Step 4 Osservazioni preliminari
Le novità, insomma, stanno nelle categorie residuali. Se l'attualità della blogosfera ha un ruolo marginale finalmente ci troveremmo di fronte ad un servizio che parla, giornalisticamente, della blogosfera. Assegnando cioè un ruolo importante rispetto al complesso delle informazioni ma non preponderante. Come si può notare infatti, anche la terminologia usata nella cloud è di tipo professionale più che da blogger (es "forze dell'ordine e non "polizia"). Inoltre la distribuzione dei pesi è stranamente regolare e richiama molto la concezione di una redazione giornalistica tradizionale.

Step 5: Risultati
Se il reverse è corretto Memesphere avrà impostazione giornalistica, ovvero: Sguardo sulla politica (non solo commento ma anche news); Prenderà i dati da internet e non dalla blogosfera (da cui un prevedibile focus su tecnologia); Avrà una ponderazione delle notizie per gruppi di fonti.

Insomma: Ho passato il tempo evitando di rincorrere il segnale come un rabdomante wi-fi e sono diventato un altro di quelli che aspettano Memesphere. Bilancio tutto sommato positivo.

Per chi vuole scaricare il pdf.

lunedì, giugno 09, 2008

Porno per craccare Capcha. L'inizio dello User Genereted Spam?

Chiunque abbia cercato di fare un commento o di iscriversi a qualche servizio ha fatto la conoscenza con Capcha. Sistema di prevenzione dello spam basato sul riconoscimento di lettere, immagini, suoni o parole.

Essendo un sistema basato sul "rumore" della comunicazione - immagini distorte, suono con fruscii etc - è molto complesso per un computer riuscire a decifrarlo. Questo ha reso la vita davvero dura per spambot (spammer automatici).

La contro offensiva si è limitata spesso all'utilizzo di commenti generici da far inserire a mano su siti più o meno pertinenti. Ma lo spam si regge sui grandi numeri a basso costo e questo procedimento non soddisfa nessuna delle due condizioni. Le persone vanno pagate ed inoltre hanno limiti produttivi infimi rispetto a un bot.

Ma qualcuno ha avuto un colpo di genio davvero light tech:

Usare gli umani per decifrare gli altrui Capcha promettendo in cambio... del porno.

Con un semplice embed si concedono contenuti hard (video foto etc) in cambio del riconoscimento del Capcha. Una volta suggerito il codice corretto l'utente vede il contenuto hot e lo spammer può spammare sul sito da cui ha preso il capcha.

Ovviamente - si spera - gli utenti non sanno nulla del meccanismo a cui si prestano.

Dopo gli UGC (user generated content) sembra proprio l'inizio di un UGS (user generated spam).

Il lato oscuro della rete è dentro la rete e si muove per minarla.

giovedì, giugno 05, 2008

PD e Neeetz: separati alla nascita?

Somiglianze, affinità, citazioni...

chiamatele come preferite ma quella tra il social network builder "Neeetz" e il "PDetwork" del Partito Democratico sembrano frutto di una medesima ispirazione nella rappresentazione della comunità.

Dopo le critiche al sito Pd e le altrettante critiche incassate alle urne, sarebbe bello pensare che il sito dello sfortunato partito Pd abbia ispirato qualcuno oltreoceano e pazienza se, a giudicare da quanto dice il whois, neeetz.com è qualche mese più giovane
neetz+pd confronto







Domain Name: neeetz.com
Created on .............Fri Jul 13 16:14:31 2007


Ovvio, fare le pulci di un'idea tanto vaga (persone stilizzate) non si ricava quasi mai nulla.

Godetevi le somiglianze e... Avanti col prossimo Feed.
neetz








Nekuia

sabato, marzo 08, 2008

Sameplace risale nella serp

Amor omnia vicit.

Qualcuno - oltre noi - ama sameplace. Nonostante le dfficoltà segnalate in altre occasioni finalmente, insieme al riconoscimento internazionale, arriva per sameplace il giusto piazzamento nella serp di google.

Provate a cercare sameplace

Il "most erotic bar in Amsterdam" dovrà accontentarsi di una posizione più defilata.

Nekuia

lunedì, febbraio 25, 2008

Chi parla di internet in Italia

Sapevo di non essere proprio "a piombo" (come si dice dalle mie parti) ma non sapevo di rasentare la patologia.

Ho un blog, non parlo di sesso, non mi metto in mostra come persona ma non penso di avere una doppia vita. Una - diversa dal blog - mi basta.

porn and socialMi rattrista tuttavia sentire certe cose da chi almeno i gionali "classici" dovrebbe leggerli. Ma in fondo solo L'Economist, Mashable e Computer.net hanno parlato della inversione di tendenza fra social e porno titolando variamente "facebook è meglio dl porno".

Basta vedere i trend nel grafico (via mashable).
Insomma i giovani si approcceranno ad internet per il sesso ma lo lasciano veleocemente, o comunque o relegano ad una posizione subalterna rispetto ai social spaces.

Per carita, non me la voglio predere con la dottoressa del video [bravissima in altre occasioni] , che in questo caso certamente avrà avuto una visione, distorta in senso patologico, del problema visto che tratta più con persone "bruciate" da internet che con normali utilizzatori. Ma, pur avendolo citato, non darei tanto credito all'adagio che ci ricorda che "internet is for porn".



Ora scappo, ho una messa nera, un'orgia con animali da cortile da deflorare e la ma mannaia preferita da lucidare. ;-)

Nekuia

lunedì, febbraio 18, 2008

Sameplace vince! (ed io - scemo - me lo perdo)

Maledetti giorni di stress!

per capire l'entità della mia eclissi neuronale vi faccio solo notare che mi sono perso (si, mi espongo alla pubblica gogna ma lo devo ammettere p-e-r-s-o) la vittoria di sameplace al
extend firefox 2 contest. Sono senza parole.

Anzi, una mi viene in mente: COMPLIMENTI!

Avrei voluto essere in chat al momento dell'annuncio, o su twitter... o almeno non accorgermene troppi giorni dopo ma sono certo che ci saranno ben altri premi da poter festeggiare.

O almeno me lo auguro, se Bard non mi ha bannato dalla chat ;-)
Ho proprio paura che se schiaccio il bottone rosso mi salta in aria il pc.

sameplace

Auguri Bard, cento di questi premi! e complimenti.

Nekuia

giovedì, febbraio 14, 2008

Open Calais, il web semantico visto da Reuters

Open calaisOpen Calais è un progetto un po' complicato per la maggior parte dei lettori di light tech ma ne sentirete parlare presto, quindi vale la pena di armarsi di pazienza.

Calais è un progetto open source finanziato dalla famosa agenzia di stampa Reuters e realizzato dal team di ClearForest. In soldoni è un progetto gratuito, accessibile e modificabile da chiunque finanziato dall'azienda che ha la maggior influenza sdul panorama mondiale delle notizie.

La differenza tra Calais è gli altri progetti è quella che passa tra il parlare di una cosa (web semantico, rdf et) e il finanziare la ricerca su quella cosa con soldi veri, stabili e votati all'uso reale (dove uso reale può essere anche la prova che quella tecnologia non può fare nulla di buono). Ma andiamo con ordine.

Cosa fa Open Calais?

Dalle Faq del sito: Dal punto di vista di un utente, quando si ha un testo non strutturato semanticamente ma pronto per il web (come un post, una news etc) lo si da in pasto a Calais e il sistema restituisce il testo con i metadati semantici formattati in rdf (quel che succede tecnicamente è un po' più complicato). Per avere un'idea di cosa è il web semantico date un acchiata all'immagine).

web semantico

Per chi volesse qualche informazione ulteriore può visitare una sezione con qualche esempio per capire le potenzialità.
Per capire invece la direzione in cui si sta muovendo il progetto si può consultare la sezione Roadmap - scoprendo purtroppo che l'italiano non sarà supportato almeno per tutto il 2008 :-( -

Per gli sviluppatori infine è disponibile anche una sezione dedicata ed un forum per scambiarsi qualche idea.

Una curiosità: tra le applicazioni più promettenti provenienti dalla community c'è quella scritta in Ruby da Abhay Kumar. E' una form web in cui basta copiare e incollare un testo per vederlo riformattato semanticamente. Si può provare qui.

Rubisti italiani muovetevi!

Nekuia

lunedì, febbraio 11, 2008

Partito Democratico si "allea" con Microsoft: chi dei due è impazzito?



Le facili battute sul Partito Democratico e sulla politica italiana in rete di solito non mi interessano. Oggi non faccio un'eccezione, anche se l'assonanza tra il "si può fare" del PD e "Yes, we can" di Obama mi pare fortina.

Resto tuttavia perplesso dall'approccio politico alle nuove tecnologie 
(ammesso che internet possa ancora essere definito "novità"). 

Curiosando sul nuovo sito del partito democratico, tra le varie novità postive (dal canale twitter, a flikr, alla community etc) resta l'inspiegabile scelta del plugin SilverLight di Microsoft 
per il canale video. 
silverligth sul sito del pd
Non mi interessa saper qui perchè il Pd ha scelto una tecnologia ed una casa che di democratico ha ben poco (Microsoft, dal canto suo, ha solo acquisito un cliente quindi nessuna critica).

Ma quel che più mi preoccupa è la totale noncuranza dell'accessibilità (o del mercato).
Un plugin da 9 Mb taglia fuori tutti coloro che hanno un modem a 56k (e non sono pochi)
in secondo luogo taglia fuori tutti i dipendenti degli uffici e delle aziende che non possono installare  plugin perchè i pc sono bloccati (altra bella fetta). 
Ma non bastava Flash (chiuso ma presente sul 90% dei pc)?

Certo, rimne sempre un bel po' di gente ma significa pur sempre pescare nel bacino dei soliti senza cercare di allargarlo in nessun modo.

Hanno forse paura che la rete sia troppo democratica? Mha...

Nekuia

venerdì, febbraio 08, 2008

Riflessioni su Google e Google news. Sbagliando si impara.

La scorsa settimana, ho tentato - inutilmente - di far includere un sito nella ricerca di google news. Hanno respinto la richiesta perchè non rispettavamo i criteri di indicizzazione.

Che smacco - ho pensato - per chi si occupa di Seo! Mi sbagliavo, per fortuna. Ecco cosa ho imparato.

I parametri tecnici per entratre nella lista di google news sono piuttosto particolari.

- Non sono gradite url parlanti
- Ogni url deve contenere dei numeri,di massimo 3 o 4 cifre, ma non in forma di data;
- Ogni pagina non deve contenere più di una news e non deve ospitare contenuti complessi (javascript etc)

Non sto qui a raccontarvi gli altri, volevo solo notare che sono criteri opposti a quelli della normale indicizzazione.

In effetti non hanno tutti i torti, Google è nato come indicizzazione di relazioni e di fiducia reciproca e premia la fiducia consolidata (contenuti più consolidati e molto linkati).

In soldoni:
- il Google che conosciamo non è fatto per le news.
- Se ti occupi di news non puoi essere ben indicizzato nelle serp normali
- Ne deriva che se ti occupi di news o stai nel contenitore google news oppure sei fortemente penalizzato.

Non si tratta di rispettare dei parametri preferenziali, si tratta proprio di un limite tecnico di Google che crea barriere e favorisce un monopolio.

Voi che ne pensate? Questo mi preoccupa più della privacy sulle mie mail...

Nekuia

domenica, febbraio 03, 2008

Inchiesta Spindoc (messaggio di servizio)

L'ho scritto, (piccolo ma l'ho scritto)
da un po' di tempo il blog\agenzia di comunicazione politica SpinDoc si è fatto carico della mia ingombrante presenza.

Capita a tutti di sbagliare.

Di solito non mischio Light Tech con altro ma, se avete tempo, mi piacerebbe che dedicaste qualche minuto ad una ricerca che stiamo conducendo insieme al team di SpinDoc.

La posto qui sotto senza ulteriori commenti. Purtroppo il template del blog non supporta bene la survey e a volte scrolla un po'. Se preferite potete compilarla direttamente sul sito.



Ogni critica è una manna. Siate generosi.
Thx
Nekuia

lunedì, gennaio 28, 2008

Kaaaki, quanto vale la tua parola? (ovvero cambiali 2.0)

Kaaaki, (non è un typo sono "tre a come orgasmo", per citare gli sviluppatori)

Kaaaki è un sistema di peer to peer della fiducia fatto con soldi finti che, all'occorrenza possono diventare veri. Detto così ci si capisce poco, facciamo un esempio.

Pippo ha qualcosa di pubblico (un blog, un sito...) in questo spazio mette a disposizione gratuitamente dei contenuti (un post, un software, una foto...)
I suoi lettori apprezzano il contenuto e vorrebbero ripagarlo in maniera diretta (ovvero non cliccando sugli adsense o simili presenti sul sito) come fare?

Metodo 1: paypal
rapido e conosciuto ma un po' complesso da gestire ed anti-econmico per le piccole cifre. Spesso poi l'insieme delle operazioni fa desistere dalle donazioni simboliche (tra 0.01 e 1€).
Metodo 2: (light tech) Kaaaki
Kaaaki ha un'approccio diverso. Se avete tempo guardate qua sotto, altrimenti continuate a leggere.




Come funziona
Con kaaaki, (nella versione alpha) si possono fare micro pagamenti (max 1 centesimo di euro). Questo perché la vera base della transazione è fiduciaria. Durante l'iscrizione infatti si crea - o ci si unisce - ad un network di persone con cui si condividono legami di fiducia diretti (amico) o indiretti (amico di amico).

In questo modo, pur essendo il pagamento "virtuale" e simbolico ha alle spalle una vincolo che garantisce la copertura del credito.

In definitiva, con un semplice bottone, posso fare in modo che le persone esprimano il loro apprezzamento sui miei contenuti. Pensate, con appena 1 euro posso pagare 100 persone.

Ovviamente la riscossione ha senso solo su "grandi numeri" quindi, implicitamente, il contenuto è stato ben vagliato prima di poter essere premiato.

Utilizzi
Potrebbe essere un ottimo sistema per il sostentamento di progetti open source o per aiutare soggetti come chiese e no-profit.

Ad esempio integrando il bottone in blog di alto profilo che, pur non avendo traffico adeguato per generare revenue con adsense (perchè magari molto settoriali) hanno però un pubblico affezionato e disposto ad mostrare il proprio apprezzamento. In questo modo le entrate che da sole sarebbero irrisorie, convogliate in un flusso potrebbero aiutare concretamente un progetto.

Bravo fantino e bravo rigger. Se volete rispondere a qualche domanda fatemi un fischio.

Nekuia

venerdì, gennaio 18, 2008

Mikamai, che si dice di bello?

Non è per nulla semplice descrivere Mikamai, neppure usando mikamai stesso.
Non è colpa del servizio - per carità - non volevo certo dire questo. La colpa (se di colpa si può parlare) è della vulcanica masnada di quelli di nimboo.

Sono fiero di essere stato uno dei primi ad averli nel mio - scarno - blogroll e se ancora non ho parlato di loro è perché mi avevano sempre negato il nulla osta.

Questa volta è bastato un "ni" e colgo la palla al balzo per presentarvi Mikamai. Ancora in beta, certo, ma più che operativo nelle funzionalità che lo caratterizzeranno.

Con Mikamai non solo si possono realizzare filmati dalla propria webcam, senza bisogno di software aggiuntivi ma soprattutto si possano fare e seguire video-conversazioni asincrone. Se state pensando a seesmic siete sulla buona strada; ma non ancora al punto giusto.

Il video spesso fa quel che la scrittura non riesce a fare se non con molte involuzioni. Smorfie cadenza, gesti e pause aiutano nella comprensione. E poi, diciamolo, è molto più figo!

E' come avere a portata di mano yahoo answers ma in formato video (o testo se proprio partite light tech come me). Se siete pigri c'è anche le versione rss, e per i più geek è pronto persino il bot.
Mikamai
Ma di questo ne parleremo la prossima volta. Le cose da dire non mancano ora figuriamoci dopo aver dato al team qualche altro giorno di sviluppo e a voi qualche giorno per imparare. C'era anche un video di presentazione, ma al momento è sparito.

Piccolo avvertimento: quando postate fatelo con moderazione e ricordate che per ora il sito non da il feedback dell'avvenuta sottomissione del post\videopost quindi rischiate di postare il messaggio 3-4 volte con video-figuraccia annessa.

Con un po' di fortuna proverò a fare ad almeno un membro del team una micro intervista. Se avete domande o suggerimenti (per me o per loro) l'indirizzo è sempre quello qui a lato.

Ps: C'è anche la versione mobile (accessibile col cellulare e - per i più tecnologici - anche via iphone\ipod touch)? No, ve lo dico ora.

sabato, gennaio 12, 2008

iLiad non mi piace (ma sono vivo)

E-boom è una trasmissione seria, fatta da persone serie, professionisti insomma. Di solito ci interviene gente di un certo calibro (come Michael Dahan e Leo Sorge), non so come questo sia potuto accadere. Perdonateli.

Semel in anno licet insanire
. Credo che il management abbia pensato questo ascoltando l'ultima puntata del podcast.

Tirando le somme: Marco e Giovanna hanno ancora il loro lavoro, Tombolini non mi ha ancora giustiziato anzi ringrazia (mentre sceglie un sicario ;-) ), ed in fondo ne è venuta fuori una bella discussione. Non potevamo chiedere di meglio.

Ovviamente, da par mio, mi sono perso la diretta delle reazioni a causa di una giornata lavorativa delirante e dunque recupero solo ora.

Ringrazio tutti per i commenti (gli insulti, talora) e le perplessità espresse. Sino a prova contraria - e magari più approfondita - la mia idea resta tuttavia stabile.

Ora comincio il giro-blog per ringraziare e rispodere alle critiche (vi risparmio la noia)

*Solo una precisazione (probabilmente dovuta alla differita tra il mio intervento e la risposta di Tombolini) quando dico che da 10 libri vorrei poterne fare l'undicesimo non mi riferivo ad una editoria collettiva ma, più banalmente, ad una sorta di documento fatto con delle parti che io - e solo io - ho scelto come interessanti, insomma una sorta di label, nulla di più.

lunedì, gennaio 07, 2008

Inviti pownce, gratis ovviamente

Salve a tutti, ho qualche invito per pownce che mi avanza (due per la precisione)

Se qualcuno fosse interessato mi faccia sapere nei commenti.

Chi scrive il commento più strano\divertente si becca un link ed un invito.

Avete 10 giorni di tempo da oggi :-) il 17 pubblico nome e blog dei vincitori.

Bye

Nekuia