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martedì, settembre 16, 2008

Ryder Cup of wom: due team italiani

Una notizia ed una buona notizia: la notizie è che parte la Ryder Cup of Word of Mouth, Buzz and Viral

Si sfideranno due squadre internazionali, una statunitense ed una "resto del mondo", composte ciascuna da 36 team.

La buona notizia è che ci sono ben due Team Italiani che Light Tech ha avuto la fortuna di conoscere di persona.
I maestri di Ninjamarketing ed il vulcanico FrozenFrog

Un in bocca al lupo ad entrambi i team ed in particolare complimenti ad Alex e a Gianluca

Colgo l'occasione per consigliare due libri scritti da chi conosce la prassi lavorativa ed il rigore accademico.

Viral marketing, di Gianluca Arnesano. [molto interessante e disponibile anche qui]

“Marketing non-convenzionale: Viral, Guerrilla, Tribal e i 10 principi del marketing postmoderno”, edito dal Sole 24 Ore. [Pare introvabile, attendiamo ristampa]

Ne approfitto per citare anche la sintesi dell'idea dietro al contest.

Buzz Canuck, eminente riferimento americano per quanto riguarda il marketing non-convenzionale, ha creato la Ryder Cup of Word of Mouth, Buzz and Viral. Ha ripreso in pratica l’idea del torneo golfistico e ha stilato due formazioni, una statunitense e l’altra internazionale (non solo europea come per il torneo di golf), dei migliori siti e blog che hanno come tematiche principali i temi del passaparola online, le dinamiche del marketing virale e lo studio delle strategie usate dalle aziende per creare interesse e fedeltà verso i brand.

giovedì, dicembre 20, 2007

Problemi dell'informazione (o dell'istruzione)

Quando accade quello che si vede nella foto, vuol dire che l'informazione comincia davvero ad avere dei problemi.

problemi dell'informazione

Per una volta la svista (perché tutti ci auguriamo che di questo si tratti) non succede in Italia; la differenza con quel che succederebbe qui è lo scalpore che questa allocazione delle notizie ha comportato. Tale da meritare oltre 1500 Digg.

Tornerà forse di moda l'annoso problema che cerca di assegnare la colpa di questo ai giornalisti o a chi i giornali li legge. Non me ne curo, è solo l'abitudine di chi cerca colpevoli anziché soluzioni.

Preferisco notare, con piacere, che la Rete sta sviluppando al suo interno sempre più anticorpi naturali per combattere queste "sviste" o questo tipo di malcostume.

In definitiva - e qui mi accodo a Fausto - la responsabilità non è di chi giornali li scrive, né di chi li legge. Ma di chi ha (o meglio non ha)insegnato a leggere o a scrivere i giornali.

Spesso basta un poco di buon senso, "light tech", se volete, "allo stato brado", se preferite... ma è sempre quella cosa là, no?

lunedì, gennaio 29, 2007

Fioroni: Light Tech ad onorem

Caro ministro Fioroni,
ormai da anni il numero delle chiese nelle nostre città è in stretta correlazione col numero dei tossicodipendenti. Questa situazione non può più andare avanti. E' ora di abolire queste maledette chiese. O vogliamo che i tossicodipendenti continuino a proliferare insieme ad esse?

Se le scrivo queste righe è per comunicarle il mio più totale consenso con la sua odierna iniziativa. Sono certo che proibire l'uso del cellulare in classe farà in modo che certe bravate diminuiscano sensibilmente.

La prego dunque di continuare per questa via: evitare che i video vengano condivisi è di certo il modo migliore per evitare che certe cose accadano. Ma le chiedo clemenza per i ragazzi. D'altra parte la colpa è certo di quegli aggeggi infernali che lungi dall'essere usati come status symbol (quale la loro natura imporrebbe, e voi politici insegnate) sono spesso usati come strumenti di comunicazione, consivisione, self publishing e affini...

Mi chiedo perchè sprecare tempo e risorse a formare insegnanti che diano ai ragazzi gli strumenti per gestire il cambiamento quando basta negare quel cambiamento per restare tranquilli (giusto il tempo di una legislatura). Compatisco chi ancora crede che rendere illigale il cellulare in classe porterà solo ad aumentare l'eccitazione nel trasgredire una regola già dettata dal buon senso.

D'altra parte se il proibizionsmo ci ha insegnato qualcosa è che basta fare una legge per cambiare la testa della persone. O no?
Ora scappo, mi squilla il cell.

Nekuia