lunedì, marzo 19, 2007

Same Place é "Primitivo" (intro)

Sappiate che se Bard ha le occhiaia è perché tutte le mattine sveglia Morpheus con: Welcome to the real world...

Volevo iniziare il post dicendo che Same Place è un applicazione "primitiva" ma non avendo mai spiegato cosa intendo per primitivo ho desistito per troppa paura. Se solo Bard pensasse di leggere una cosa del genere potrebbe cancellare Google e tutti i suoi server. Ma questo Bard lo sa. E mi ha già perdonato (forse per il mex in codice nello scorso post...).

Scherzi a parte; oltre al senso dell'umorismo Bard ha anche un talento naturale per la programmazione e tra le sue creazioni cen'è una particolarmente interessante: si chiama Same Place. Per i tecnici, detto in due parole, Same Place é Netsukuku che funziona. Per chi non sa cos'è Netsukuku, no problem... c'è Same Place ;-)

Attenzione: Bard non è l'immagine è l'infrastrutturaMa torniamo a noi. Per ora non voglio parlare di cosa fa, di quello parleremo poi (e cmq basta scaricare il plug in per il volpacchiotto e ognuno capirà per conto suo). Vorrei invece cercare di capire, in maniera ligth, cosa è Same Place e qual'è il suo posto nel web 2.0, anche se non credo che un solo post basterà. Abbiate pazienza.


Chi, come me, ha fatto e continua a fare degli studi (?) classici, ha la tendenza modellizzare le cose cercando un senso ed una continuità che fanno parte della fede di chi fa scienza (ovvero di chi tenta di scoprire un ordine nelle cose nella fede [illogica e indimostrabile] che un ordine ci sia)

Spesso chi è mosso da questa fede commette un errore pregiudiziale quando si approccia al web poiché di default suppone che l'evoluzione al suo interno sia lineare (di tipo Darwiniano per dirla in maniera accademica) mentre, di fatto per quello che posso vedere, sul web le trasformazioni sono di tipo rivoluzionario (Kuhniano, sempre per gli accademici).

Faccio un esempio: mentre il passaggio dal 56k all'isdn è un'evoluzione quantitativa il passaggio dall'isdn alle tecnologie xdsl è una rivoluzione sostanziale (un cambio di paradigma direbbero i soliti acculturati).

Ma seguendo quest'ottica di evoluzione lineare, più attenta alla forma che alla sostanza, si arriva a sostenere paradossalmente che Second Life è una specie di tv interattiva. E di lì tutti gli interogativi sull'identità in rete: se sia vera o falsa, se la persono con cui chatto è M\F, se l'avatar corrisponde...

Di fatto Second Life ha più legami con la Radio che con la Tv, solo che il passaggio è avvenuto per un cambio di paradigma anzi che per una evoluzione. Di fatto le uniche cose con una legittima pretesa di realtà in Second Life sono le parole.

Non è l'avatar (la forma) ad avere un corrispondente, sono le parole (la sostanza). La garanzia di fare una cosa sensata sta nel fatto che dietro le parole c'è una sostanza (reale) che l'utente può ricoprire con la forma suggerita (l'avatar) o con quella immaginata. Come nella radio: chi vuole sente una voce che viene da una scatola (avatar), ma chi preferisce diversamente e vuole ricoprire di senso quella scatola sente un cronista (avatar) e una partita.

Ecco perché Same Place è un applicazione "Primitiva", con la maiuscola, ma non rivoluzionaria. Perché segna un cambio di paradigma.
Come? Perché? Datemi il tempo di spiegarlo ;-)
Alla prossima

Nekuia

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