giovedì, luglio 05, 2007

Sameplace e la trasparenza della rete

E' arrivata! E' arrivata! alla fine la sospirata/odiata intervista è giunta nella mi casella di posta. Ve la giro con aggiustamenti minimi ed una chicca che mi ero conservato per un occasione speciale: una qusi- foto di Bard.
Ci sono solo le mani perchè se no mi avrebbe riprogrammato ma non dispero di arrivare alle sopracciglia entro i prox 10 anni.


# Si comincia! posso chiamarla Santità?
Bard: E io posso chiamar La neuro?

# Nekuia: come definiresti sameplace?
Bard: Stando in piedi, gesticolando vagamente a mezz'aria nello spazio tra me e il malcapitato che mi sta ascoltando. Se dopo mezz'ora il poveretto fosse ancora lì nel tentativo di capirmi, gli direi che preferisco non definire, anzi spero di aver sguinzagliato nella rete qualcosa di così indefinito che ciascuno lo interpreterà in modo singolare e inaspettato. (Leggendo quel che ne hai scritto tu, pare che ci sia riuscito.) Se dopo un'ora non s'è ancora rassegnato (l'hai pagato, vero?), gli direi che l'"essere nello Stesso Luogo" non accade quando due persone condividono stesse coordinate geografiche, ma quando possono guardarsi negli occhi. Per guardarsi negli occhi non serve necessariamente vicinanza fisica, serve che ciò che sta in mezzo diventi trasparente. SamePlace è un esperimento di trasparenza della rete.

# Nekuia: ci racconti come è nata l'idea?
Bard: E' nata dopo la realizzazione. Lo scopo iniziale era spostare certe forme di interazione tra persone (giochi, lavagna, blocchi degli appunti condivisi, ...) dal desktop al web. Questione di comodità: nessuno installa, tutti sono sempre all'ultima versione. Fatto questo, ho cominciato a notare le conseguenze... Scrivere un messaggino in un riquadro bianco, premere "invio", e farlo arrivare all'amico dall'altra parte del globo, e qualche secondo dopo veder arrivare un messaggino in risposta, è un'esperienza che abbiamo metabolizzato. Guardare lo stesso sito che sta guardando l'amico, evedere il *suo* cursore indicare qualcosa sulla *nostra* pagina èspiazzante -sia per l'improvvisa sensazione di vicinanza, sia perché, per contrasto, porta a galla la sensazione di lontananza silenziosa che normalmente regna nell'interazione tra persone in rete.

# Nekuia: so che dietro allo sviluppo di sameplace c'è una bellastoria, hai 4 righe per raccontarla

Bard:

while(true)

{ writeCode();

snooze();}

# Nekuia: qual'è il comando che usi di più?
Bard: $ rm -rf

# Nekuia: dicono che sei astemio, confermi?
Bard: Perché stai scrivendo ogni parola due volte?# Domanda 7: emil chiede: come ti vedi tra 10 anni?Con molta difficoltà.

# Nekuia: ci racconti un Bard fact?
Bard: I bard fact non esistono, è una voce che Chuck ha messo in giro perdirottare l'attenzione e godersi un po' di pace.

# Nekuia: Kimera chiede: cosa provi a tornare al paese dopo esserestato in giro per il modo: è il tuo rifugio o…
Bard: o.

#Nekuia: …insomma non ti viene mai la voglia di stabilirti in posti dove latecnologià è più "avanzata"? Perché?
Bard: Perché la resistenza non è futile, non ci lasceremo assimilare. :-)

# Nekuia: A proposito, come hai scelto il nick Bad? (era Bard ma mi sono sbagliato ndr)
Bard: Non è un typo, vero?

# Nekuia: daresti un consiglio a chi si sente light-tech?
Bard: No, penso che sarebbe molto più sensato per me ascoltare i loro.# domanda 12: cosa mi sono dimenticato di chiederti?"Mi porta il conto?" (Io ci provo, eh...)

# Congedo: ci saluti nel tuo linguaggio preferito (una specie di hellowolrd al contrario)
Bard: ^D