martedì, dicembre 19, 2006

Sbagliare è umano, perseverare...

Ci risiamo, uno dei più conosciuti servizi di social news digg tenta di nuovo un cambio di rotta. Il primo scivolone qualche mese fa con il tentativo di imporre la registrazione ai visitatori del sito, pena la possibilità di leggere solo il titolo della notizia e i commenti relativi. Poco male, gli utenti di digg bypassano l’infelice trovata mettendo i link direttamente… sui commenti. Mica male ;-) e tutto sommato in pieno stile Digg.

Corsa ai ripari in seguito al calo impressionante di partecipazione Digg ha fatto in modo di ripristinare la registrazione solo per gli utenti che vogliono suggerire una notizia oppure votarla. Tutto sommato è onesto e ragionevole (e inoltre da accesso al meraviglioso servizio di repository dei propri articoli preferiti).

Passano pochi mesi e la nuova trovata, sulla scia del web 2.0 è tornare ad un’interfaccia degna dell’1.0 più sfrenato. No, non è questione di gusti, colori o preferenze. Semplicemente l’usabilità è calata in maniera drastica e insensata. Se prima la scelta di categorie e sottocategorie avveniva tramite un menù posto sulla sidebar a sinistra ora tutto il processo di selezione si spostato sotto l’header.

Risultato: molto (inutile) spazio in più per i titoli e la descrizione delle notizie inviate; grafica più spoglia e meno accattivante e, cosa peggiore, la fortissima sensazione di uno scopiazzamento grafico del “fratellino minore” Reddit.com nato con altro target, altri intenti, altro stile (per questo, nel caso di Reddit, la stessa grafica è 2.0 mentre per digg è 1.0).

Copiare non è mai, per definizione, un buon modo per distinguersi né per trovare la propria identità. Confido che Digg possa continuare ad esistere ma confido ancora di più nella sua autodeterminazione che, come già successo una volta, possa fare in modo che ritorni sui propri passi ritrovando la sua identità.
Nekuia

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